Partita IVA Forfettaria: le cessioni all’estero

I liberi professionisti e lavori autonomi che fruiscono di una partita IVA forfettaria nel pieno rispetto dell’articolo 1 commi 54 a 89 della legge numero 190 del 23 dicembre 2014 dispongono di diversi vantaggi dal punto di vista fiscale. In particolare non essendo iscritti ad alcuna Camera di Commercio non sono soggetti ad Iva, il che riguarda anche le cessioni di beni verso l’estero.

Partita iva forfettario e la cessione dei beni verso l’estero

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I soggetti che dispongono di una partita IVA forfettaria possono godere di una serie di vantaggi per quanto riguarda gli adempimenti fiscali. Le normative attualmente vigenti in Italia permettono a liberi professionisti e lavoratori autonomi di poter effettuare la cessione di beni nei confronti di quanti abitano in un altro stato comunitario a condizioni speciali. Infatti questo genere di operazione viene gestita alla pari di tutte le operazioni effettuate sul territorio italiano per cui esenti dall’iva in fattura.

Questo significa per i liberi professionisti nostrani poter pagare meno tasse e soprattutto essere più competitivi sul mercato proponendo dei servizi a prezzi più convenienti. Altro vantaggio riguarda gli adempimenti fiscali connessi che sono meno rilevanti rispetto a un soggetto con partita IVA non in regime forfettario. Entrando maggiormente nella questione tecnica, quanti dispongono di una partita IVA forfettaria non devono effettuare l’iscrizione nella banca dati Vies e soprattutto non devono compilare gli elenchi riepilogativi Intrastat necessari per le cessioni estere.

Inoltre quando un titolare di una partita IVA forfettaria deve proporre delle prestazioni di qualsiasi tipologia verso soggetti che operano a livello intracomunitario oppure extracomunitario, sono sottoposti ai classici regolamenti. Nello specifico le prestazioni verso privato oppure azienda operante sul territorio dell’Unione Europea, richiedono la compilazione dell’elenco Intrastat, emettere regolare fattura senza la voce riguardante l’Iva ed effettuare l’iscrizione all’archivio Vies.

Cessioni di beni verso Paesi Comunitari

In ragione di quanto evidenziato in precedenza, i titolari di partita IVA forfettaria che effettuano la gestione dei beni verso Paesi Comunitari non sono tenuti a gestire la transazione compilando l’elenco Intrastat e iscrivendosi al Vies ma come se fosse una transazione interna italiana.

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Partita Iva e acquisto di beni da Paesi Comunitari

Cosa succede per i titolari di partita IVA forfettaria nel caso di acquisto di beni che arrivano nei paesi comunitari? Se nell’anno precedente a cui si effettua l’operazione non è stata superata la soglia di 10 mila euro, gli acquisti non si considerano intracomunitari. In questo caso il fornitore a cui ci si è rivolti dovrà semplicemente emettere fattura addebitando la propria imposta. In caso inverso e ossia se la soglia è stata superata, il tutto viene gestito come un acquisto intracomunitario per il quale occorrerà anche procedere con il versamento dell’IVA oltre che al rilascio della tradizionale fattura.

Operatori extracomunitari

Nel caso in cui le operazioni vengono effettuate con committenti o fornitori che operano a livello globale ma la loro sede legale è ubicata in Paesi che non fanno parte della Comunità Europea, c’è l’obbligo di fatturazione. Naturalmente vista la natura dell’operazione dovrà essere il titolare della partita IVA forfettaria a effettuare l’autofattura provvedendo anche a versare l’IVA prevista secondo le tempistiche fissate dal fisco italiano.

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