Quando si parla di mutui, una delle decisioni più importanti riguarda la scelta del tipo di tasso: fisso o variabile. La differenza tra tasso fisso e variabile sui mutui non è solo una questione tecnica, ma può influenzare significativamente il costo complessivo del finanziamento e la tranquillità di chi lo sottoscrive. In questa guida completa, realizzata con il supporto di Rimborsiamo, esploreremo le principali caratteristiche di entrambe le opzioni per aiutarti a fare la scelta migliore per le tue esigenze.
Cosa sono il tasso fisso e il tasso variabile
Per comprendere la differenza tra tasso fisso e variabile sui mutui, è essenziale conoscere quale è il loro significato preciso.
- Tasso fisso: è una tipologia di interesse che rimane costante per tutta la durata del mutuo. Ciò significa che la rata mensile non cambia, offrendo stabilità e prevedibilità.
- Tasso variabile: al contrario, il tasso di interesse varia nel tempo in base a un indice di riferimento, come l’Euribor. La rata mensile può quindi aumentare o diminuire a seconda delle fluttuazioni del mercato.
La differenza principale risiede quindi nella stabilità della rata: il tasso fisso è ideale per chi cerca sicurezza, mentre il tasso variabile può offrire un potenziale risparmio, ma con rischi maggiori legati ai cambiamenti del mercato.
Come si calcola il tasso fisso
Il tasso fisso è composto da due elementi principali:
- IRS (Interest Rate Swap): è il tasso di riferimento per il prestito a lungo termine.
- Spread: è la percentuale aggiuntiva applicata dalla banca come margine di guadagno.
Esempio pratico: Immaginiamo un mutuo di 150.000 euro a 20 anni con un tasso fisso composto da un IRS del 2,5% e uno spread dell’1%. Il tasso complessivo sarà quindi 3,5%.
- Rata mensile (calcolata su base annua): circa 870 euro.
Il vantaggio principale del tasso fisso è la certezza: la rata non cambierà mai, indipendentemente dalle oscillazioni del mercato.
Come viene calcolato il tasso variabile
Anche il tasso variabile è composto da due elementi:
- Euribor: un indice che riflette il costo del denaro nel mercato interbancario europeo.
- Spread: il margine applicato dalla banca.
Esempio pratico: Supponiamo lo stesso mutuo di 150.000 euro a 20 anni, con un Euribor dello 0,5% e uno spread dell’1%. Il tasso iniziale sarà quindi 1,5%.
- Rata iniziale: circa 720 euro.
Se però l’Euribor dovesse salire al 2%, il tasso complessivo diventerebbe 3% e la rata aumenterebbe a circa 830 euro. Questa variabilità rappresenta il principale rischio del tasso variabile, ma offre anche la possibilità di risparmiare in periodi di tassi bassi.
Pro e contro del tasso fisso
Vantaggi
- Stabilità della rata per tutta la durata del mutuo.
- Ideale per chi ha un budget fisso o vuole evitare sorprese.
- Protezione contro eventuali rialzi dei tassi di interesse.
Svantaggi
- Generalmente il tasso fisso è inizialmente più alto rispetto al variabile.
- In caso di ribasso dei tassi, non consente di beneficiare di una riduzione della rata.
Pro e contro del tasso variabile
Vantaggi
- Rata inizialmente più bassa rispetto al tasso fisso.
- Possibilità di risparmiare se i tassi di interesse rimangono bassi.
Svantaggi
- Incognita sull’andamento futuro della rata.
- Maggiore esposizione al rischio in caso di aumento dei tassi di interesse.
- Non adatto a chi ha una scarsa tolleranza all’incertezza finanziaria.
Differenza tra tasso fisso e variabile sui mutui
Vediamo un esempio pratico per confrontare le due opzioni.
Tipologia di tasso | Tasso complessivo | Rata iniziale (150.000 € – 20 anni) |
Tasso fisso | 3,5% | 870 € |
Tasso variabile | 1,5% | 720 € |
Se l’Euribor dovesse salire al 2%:
- Rata fisso: invariata a 870 €.
- Rata variabile: aumenterebbe a circa 830 €.
Quale tasso scegliere in base al periodo storico
La scelta tra fisso e variabile dipende dal contesto economico. Nel 2024, con l’incertezza sull’andamento dei tassi, molti esperti consigliano il tasso fisso per chi desidera sicurezza. Chi invece prevede una stabilità o un ribasso dei tassi potrebbe preferire il variabile per risparmiare sulle rate iniziali.
È possibile passare da tasso variabile a fisso?
Attraverso la surroga del mutuo è possibile cambiare il tipo di tasso. Questa operazione consiste nel trasferire il mutuo a un’altra banca che offre condizioni più vantaggiose.
Passaggi principali:
- Valutazione delle offerte disponibili.
- Richiesta di surroga alla nuova banca.
- Trasferimento senza costi per il cliente, come stabilito dalla legge.
I tempi variano tra 30 e 90 giorni, ma possono dipendere dalla complessità della pratica.
La differenza tra tasso fisso e variabile sui mutui è una scelta che dipende dalle tue esigenze e dalla tua propensione al rischio. Per un consiglio personalizzato in materia di controversie sui mutui come il risarcimento Euribor puoi affidarti agli esperti di Rimborsiamo, capaci di guidarti verso soluzioni legali su misura.