Dubai da anni attrae investitori a caccia di nuove opportunità per i tantissimi vantaggi che offre, a partire da una fiscalità più leggera e sostenibile. La regione del Medio Oriente, Africa e Asia meridionale (MEASA), offre un mercato potenziale di oltre 3 miliardi persone ed una connettività mobile in continua espansione. In questa zona sono, quindi, richiesti servizi finanziari estremamente capillari e sofisticati, rappresentando una grande opportunità per le aziende con lo sguardo rivolto verso il futuro.
Con l’aumento del commercio nell’area si innesta un circolo virtuoso: crescono gli investimenti e, di conseguenza, le transazioni bancarie all’ingrosso a beneficio dei mercati. Dubai nello scacchiere economico mondiale riveste, dunque, un ruolo di primo piano, lo snodo cruciale per tutti i principali mercati della regione. Sempre più aziende stanno aprendo un conto corrente a Dubai per investire e sfruttare le grandi opportunità offerte dal mercato emiratino.
I vantaggi fiscali e le novità previste per il 2023
Uno dei principali vantaggi offerti da Dubai è la defiscalizzazione. Gli investitori possono aprire società in alcune delle sue Free Zone, che sono per l’appunto aree defiscalizzate.
Ci sono, però, novità fiscali in arrivo per il 2023: il governo UAE ha annunciato l’introduzione di un’imposta federale sugli utili delle imprese, che entrerà in vigore dal 1° giugno 2023.
Una vera rivoluzione nella fiscalità emiratina, che però non va a intaccare i numerosi vantaggi. Con questa misura, saranno tassati gli utili delle imprese oltre i 375.000 Dirham (l’equivalente di circa 90.800 euro) al 9%, con un’aliquota che resta in assoluto la più bassa al mondo nelle imposte delle società.
In sostanza per il reddito imponibile fino a 375.000 Dirham resterà la percentuale dello 0%, mentre sarà introdotto il 9% per il reddito imponibile oltre i 375.000 Dirham, con un’aliquota fiscale diversa per le multinazionali che rispondono a specifici requisiti.
Tale imposta sarà applicata a tutte le imprese commerciali, fatta eccezione per quelle che operano nel mercato dell’estrazione delle risorse naturali. Si chiamerà “imposta sul reddito delle società” e sarà calcolata sulla base del reddito netto, oppure sul profitto delle varie imprese.
Come spiega il sottosegretario al Ministero delle Finanze, Younis Haji Al Koori, questa manovra è finalizzata a rafforzare ulteriormente la posizione degli Emirati arabi come hub di riferimento a livello mondiale per tutte le imprese che vogliono investire ed è stata adottata per favorire proprio gli investimenti e renderli più sicuri e trasparenti.
Il grande esodo delle aziende italiane verso Dubai
Alla luce della critica situazione economica e finanziaria che stiamo vivendo in Italia, tantissime imprese italiane stanno emigrando verso Dubai approfittando delle condizioni vantaggiose presenti per investire.
Si tratta principalmente di imprese che operano nel commercio, in particolare filiali e joint venture commerciali nel settore manifatturiero. Protagoniste di questo esodo sono soprattutto le aziende del Nord, che rappresentano il 72% di quelle “emigranti”.
Negli ultimi due anni si è registrato un aumento del 200% di richieste di trasferimento verso Dubai, una percentuale che può essere tradotta in soldoni con un investimento di 140 milioni di dollari all’estero. Il vantaggio principale che attira gli investitori italiani è, come specificato, la tassazione a costo zero che facilita gli investimenti stranieri.
Benché l’iter burocratico sia piuttosto snello, gli imprenditori devono comunque fare i conti con le nuove procedure e i cambiamenti adottati. Per investire in tutta sicurezza a Dubai occorre l’aiuto di un consulente specializzato: Daniele Pescara, riconosciuto a livello internazionale come il consulente più autorevole del settore, è un vero punto di riferimento per tutti gli italiani che vogliono investire a Dubai e ricevere assistenza nella costituzione di società e relativi servizi finanziari annessi.