La rinuncia all'eredità è una procedura che, non di rado, si effettua, quando l'eredità presenta dei problemi riguardanti soprattutto la natura di debiti che possono essere naturalmente contratti da un erede. Quando la gestione dei rischi è difficile per un erede, è possibile rinunciare all'eredità, attraverso una serie di parametri che devono essere effettuati e che, in linea di massima, hanno un costo è una procedura specifica che dovrà essere realizzata.
Rinunciare all'eredità è una pratica che va effettuata attraverso una serie di attività che vanno concordate con un avvocato, e che si risolveranno in sede di tribunale. Ecco, allora, tutto ciò che c'è da sapere a proposito di come rinunciare all'eredità, fermo restando che, rinunciando all'eredità, non soltanto si farà a meno di contrarre quei debiti o quei rischi finanziari che erano stati accumulati in vita dalla persona scomparsa, ma non si potrà neanche godere degli eventuali benefici.
Come fare la rinuncia all'eredità
La prima cosa che c'è da sapere, in merito a come effettuare la rinuncia dell'eredità, è quali siano i tempi precisi da rispettare per effettuare la procedura di rinuncia stessa; in termini generici, rinunciare all'eredità è possibile in un tempo massimo di 10 anni di tempo. Se, però, al momento della morte si è nel possesso dei suoi beni, ad esempio se si convive con la persona scomparsa o si condivide un suo bene di lusso, come un'automobile, i tempi si restringono particolarmente, e si ha a disposizione soltanto 3 mesi dal decesso per effettuare l'inventario e 40 giorni per effettuare la procedura di rinuncia all'eredità.
La stessa può avvenire attraverso due modalità differenti: o per mezzo di una dichiarazione realizzata davanti ad un notaio di propria fiducia e che sarà, poi, presentata in tribunale, o rivolgendosi direttamente al tribunale stesso, quando il rinunciatario è il solo erede del patrimonio e degli eventuali debiti del defunto. Nel primo caso, la procedura sarà arricchita dalla presenza di una presentazione di domanda che avverrà alla sezione o all'ufficio successioni, per mezzo di volontaria giurisdizione che permetterà, attraverso un appuntamento, rivolgersi ad uffici specifici del tribunale che permetteranno di portare a termine la pratica di rinuncia all'eredità.
Nel caso in cui si voglia rinunciare all'eredità servendosi di un notaio, basterà la presenza del rinunciatario, che dovrà chiaramente essere fornito di documento d'identità, al fine di attestare che la dichiarazione della rinuncia all'eredità sia firmata dall'erede stesso, procedura che viene accertata proprio in sede notarile. Nel caso in cui ci si rivolga ad un tribunale, invece, bisognerà essere in possesso non soltanto di documento di rinuncia e di documento di identità, ma anche di codice fiscale, certificato di morte della persona da cui si eredita patrimonio e eventuali debiti, copia conforme della eventuale pubblicazione del testamento, codice fiscale del defunto e, infine, copia conforme della autorizzazione del giudice tutelare, nel caso in cui sia riscontrata un'incapacità.
Quanto costa rinunciare all'eredità?
Rinunciare all'eredità ha un costo, indipendentemente da quale sia la tipologia di rinuncia che si effettua. I costi dipendono da una specifica documentazione di cui ci si deve servire per effettuare la rinuncia all'eredità. Il primo documento è una marca da bollo dal valore di €16, da apporre sull'atto e da affiancare ad una tassa di registro, che sarà versata alla Agenzia delle Entrate attraverso il modello F23.
La tassa di registro ha un valore di €200, e il versamento stesso dovrà essere effettuato in banca, in posta o in esattoria nel giorno in cui si effettua l'atto di rinuncia all'eredità. Infine, la ricevuta del versamento sarà consegnata presso l'ufficio di cancelleria del tribunale, per attestare l'avvenuto versamento allegato alla documentazione di rinuncia dell'eredità. Quando, invece, la rinuncia dell'eredità avviene per mezzo di un notaio, il costo dei documenti si aggiunge al costo della parcella dello stesso, per quanto il pagamento sia una convenzione non regolata da fattori fiscali o legali ma dipenda effettivamente da i costi di commissione notarili.