Quello dell’apicoltore è un mestiere che conviene anche ai tempi del Covid? Sì e ti spieghiamo perché. Già ben prima dell’emergenza sanitaria l’apicoltura era soggetta a regole sanitarie e di sicurezza ben specifiche. L’apicoltura non prevede assembramenti e interazioni sociali, se non con le api (da cui in realtà bisogna essere ben protetti!), e porta alla produzione del miele, con cui si può creare un vero e proprio local business poiché la pandemia ha incentivato il sostegno e lo sviluppo delle attività locali anche per quanto riguarda la produzione e diffusione dei prodotti alimentari. In questo articolo ti daremo quindi tutte le informazioni utili per capire come diventare apicoltore anche ai tempi del Covid e creare un business di successo investendo poco ma raggiungendo molto.
Perché diventare apicoltore
Diventare apicoltore può essere il lavoro ideale per chi ama la natura. Questo mestiere esiste da secoli. Perché diventare apicoltore? Perché n0nostante la modernità, l’avvento delle nuove tecnologie e la pandemia, questa figura professionale non ha risentito di crisi e mantiene le stesse caratteristiche fin dai tempi passati. Il ruolo dell’apicoltore è molto importante: l’allevamento delle api non è solo necessario per la produzione del miele ma anche per mantenere il delicato equilibrio naturale dell’impollinazione entomofila degli alberi da frutto e degli orti. Un terzo della produzione agricola mondiale è frutto dell’impollinazione entomofila svolta da parte delle api da allevamento. La produzione di miele ha poi visto un’aumento della richiesta. Ogni anno dall’Italia vengono esportate 4000 tonnellate di miele.
Il miele italiano viene acquistato dai privati e dalle industrie alimentari, che lo utilizzano come ingrediente per la realizzazione di prodotti dolciari e da forno. Trova poi facile allocazione sul mercato estero grazie all’esportazione. L’apicoltura permette inoltre la produzione del propoli e della pappa reale, sostanze naturali dagli effetti benefici per la salute, che vengono utilizzate nella cosmesi e per la preparazione di farmaci. L’apicoltura permette anche la produzione della cera d’api, utile alla realizzazione di candele e di detersivi. Delle api non si butta neanche il veleno! Questo viene usato per la realizzazione di preparati curativi per le ossa, per i reumatismi e per contrastare l’artrite.
Come iniziare
Diventare apicoltore: come iniziare? Prima del Covid si poteva iniziare affiancando un apicoltore esperto, apprendendo così il mestiere. In tempi di pandemia è invece possibile seguire corsi di apicoltura online per apprendere le nozioni base sulla conoscenza delle api, della loro fisiologia, delle loro possibili malattie e delle loro abitudini. Per quanto riguarda gli investimenti, questi sono molto contenuti e riservati all’acquisto degli sciami, delle arnie e dell’eventuale attrezzatura per la produzione del miele. Nel complesso totale sono sufficienti 3000 euro. Molto importante è individuare la zona giusta dove piazzare l’allevamento. Questa deve essere molto lontano dal centro abitato, in campagna e dove siano presenti molti fiori. Il luogo deve essere orientato a sud-est per così essere ben ampiamente soleggiato. Non deve essere soggetto a venti forti e il terreno non deve essere troppo umido: questo per la necessaria solidità del suolo come base per le arnie, che necessitano di essere appoggiate su terra ben asciutta. La zona deve poi essere facilmente accessibile. Questo è indispensabile nel caso dell’avvio di una produzione di miele. Un’area accessibile al transito renderà più agevoli tutte quelle operazioni inerenti la raccolta e il trasporto del miele, cosa che potrebbe risultare non poco difficoltosa nel caso si optasse per una zona in collina a molta distanza da una strada.