La perdita di un congiunto procura molto dolore, ma anche diverse pratiche burocratiche da svolgere per ottemperare anche a certi obblighi di legge, uno fra tutti la successione. È bene dire che non in tutti i casi bisogna presentare la dichiarazione di successione, ma qualora fosse necessario bisogna presentarla entro un anno dalla data del decesso. Dopo aver svolto, dunque, tutto quanto concerne le pratiche presso l’impresa funebre a Roma o ovunque si risieda è necessario rivolgersi ad un notaio o un rappresentante del CAF presso cui avviare le formalità; anche se dal 2018 sono state introdotte delle novità.
Novità 2018 in materia di successione
L’Agenzia delle Entrate ha varato nel dicembre 2016 un software per compilare autonomamente o tramite un abilitato di fiducia la dichiarazione di successione da parte degli eredi. Dopo un periodo di test, la denuncia in formato telematico è diventata obbligatoria da marzo 2018. Nella fase di transizione sarà ancora possibile effettuare la domanda in formato cartaceo, ma poi l’unico modo valido sarà la via telematica. Anche in questo modo sarà possibile effettuare la denuncia autonomamente o con l’aiuto di un professionista delegato abilitato.
Il programma messo a disposizione dell’Agenzia delle Entrate prevede la compilazione di un modulo telematico, nel quale inserire nei rispettivi campi i dati e le informazioni richieste; al termine della procedura il software calcola in automatico le tasse da pagare (imposte ipotecarie, catastali e tributi speciali) e la possibilità di effettuare le volture catastali. La procedura è gratuita, il software si può scaricare dal sito dell’Agenzia delle Entrate.
Cosa fare prima e dopo la successione
Prima di aprire una pratica di successione occorre assicurarsi che il defunto non abbia fatto testamento. Come fare a saperlo? Se il testamento è pubblico è sufficiente controllare il Registro generale dei testamenti presso l’Ufficio Centrale degli archivi notarili di Roma, mentre se il testamento è olografo occorre fare richiesta presso il Consiglio notarile distrettuale previa presentazione dell’atto di morte. Se non esiste il testamento si procede alla successione. Gli eredi eventi diritto sono quelli in linea diretta (coniugi e figli sia legittimi che naturali che adottivi). In assenza di questi, il diritto spetta agli ascendenti legittimi (genitori se viventi, fratelli, sorelle) e infine i collaterali fino al sesto grado. In totale assenza di eredi, l’eredità (beni immobili e conti correnti) vengono devoluti allo Stato, che tuttavia non risponde dei debiti in misura superiore al valore dei beni acquisiti. Uno o più eredi possono rinunciare all’eredità; la rinuncia è revocabile entro i termini di prescrizione.
Quando si fa la successione? Se il de cuius (il defunto) non possedeva beni immobili e aveva un patrimonio complessivo inferiore a 100.000 €, la dichiarazione di successione non è necessaria poiché avviene automaticamente. In presenza di beni immobili (casa o terreni) , è necessario presentare la successione entro un anno dal decesso, pena il pagamento di una multa. La dichiarazione di successione può essere effettuata solo per via telematica da marzo 2018.
Al termine delle procedura si diventa proprietari o comproprietari dei beni del defunto – sia gli attivi che eventuali passivi o debiti (mutui o altro). Sull’eredità si paga una tassa di successione la cui franchigia è molto alta, per cui la tassa si paga solo se il patrimonio eccede 1 milione di €, mentre sono sempre dovute le imposte ipotecarie e quelle catastali rispettivamente del 2% e dell’1% dei beni immobili ereditati.
Maggiori informazioni sulle pratiche amministrative funerarie e indicazioni sulla successione sono consultabili sul sito FuneraliRoma.it.