Se la tua intenzione è quella di trasformare la passione per la musica in un lavoro, allora la prima cosa che devi fare è capire quale partita iva sia la più giusta per il tuo caso.
Iniziamo a dire che la professione del musicista viene accorpato ad altre professioni artistiche e legate alla creatività. Quindi se sei un artista e hai dubbi su come muoverti fiscalmente, sei nel posto giusto. In questo articolo ti spiegherò tutto ciò che è necessario, io personalmente mi sono affidato ai ragazzi di Fido Commercialista ma ne puoi trovare molti online che ti affiancano costantemente.
Quando serve aprire la partita iva?
Il musicista come molte altre professioni può essere svolto inizialmente come “lavoro occasionale” ricevendo ritenute d’acconto con un limite massimo solitamente in Italia di 5500€ l’anno (soggetto a continue modifiche)
Perché il lavoro sia considerato occasionale deve rispettare due caratteristiche principali, secondo le nostre attuali normative vigenti:
▪ Non ci deve essere ovviamente continuità della prestazione svolta in un determinato spazio di tempo;
▪ La mancanza di coordinamento diretto da parte del committente.
In caso contrario non si tratta più di occasionalità e ci si trova ad avere un rapporto economico continuativo nei confronti di una determinata arte o professione. A questo punto dovrai scegliere se essere assunto dal datore (ma questo vuol dire che dovrai lavorare in modo non occasionale nello stesso luogo) oppure aprire una posizione lavorativa con partita Iva
Quindi ad esempio se sei un musicista che vieni spesso chiamato per svolgere dei concerti, o sei un dj che partecipa abitaulmente a degli eventi dovrai aprire ovviamente la partita iva.
Quali sono i codici per le partite Iva dei musicisti?
Innanzitutto ti ricordo che la partita iva per musicisti, inizialmente, può essere aperta in regime forfettario. Grazie a questa tipologia di partita iva puoi avere numerosi vantaggi e molte meno tasse da pagare, subordinate da un raggiungimento massimo di 65000€ di fatturato annuo.
Per richiedere la partita iva all’Agenzia delle Entrate dovrai compilare l’apposita modulistica, presentarti da loro oppure affidarti ad una società di commercialisti (ma anche uno singolo) indicando i tuoi dati anagrafici e il codice attività (ateco) che contraddistingue l’attività di musicista, dj. Sono due i codici attività:
-Codice Ateco 90.03.09 – “Altre attività di creazioni artistiche“: destinato ai compositori;
-Codice Ateco 90.01.09 – “Altre attività di rappresentazioni artistiche“: destinato agli esecutori e concertisti.
In questa fase dovrai anche scegliere il regime fiscale, ti consiglio il regime forfettario.
Come comportarsi se sei un musicista o artista di strada?
Ti sarà capitato di vedere artisti di strada esibirsi a titolo gratuito e non. A volte si viene ingaggiati dal comune o pro loco, a volte si sceglie di farlo in autonomia ( in questo caso si viene denominati buskers).Ma come ci si deve comportare fiscalmente? Dipende tutto dal tuo committente o datore di lavoro occasionale.
- Sei stato ingaggiato da un privato come ad esempio un bar o un negozio? Loro si dovranno occupare di chiedere le autorizzazioni al comune e rispettare le norme sull’impatto acustico. Il pagamento da parte del locale dovrà essere mezzo tramite fattura elettronica.
- Sei stato ingaggiato da un pubblico come ad esempio il Comune o Proloco? Con le autorizzazioni, ovviamente, sarai a posto. Anche in questo caso dovrai emettere fattura elettronica come il punto 1.
- Non sei stato ingaggiato e vuoi farlo in modo autonomo con donazioni da passanti? In questo caso ti stai esibendo liberamente per le strade, dovrai ovviamente chiedere le autorizzazioni per posizionarti in un determinato luogo così da evitare sanzioni varie. Per quanto riguarda i tuoi guadagni, nel caso di busker, non hai alcun obbligo, ovviamente, di rilasciare ricevute varie né di trasmettere i tuoi guadagni all’agenzia delle entrate.
Cosa cambia tra musicista cover o inediti?
Assolutamente nulla, la tipologia di fattura e il codice sarà sempre lo stesso. Ciò che cambia è che con gli inediti avrai la possibilità di guadagnare anche con la Siae o altre strutture di gestione musicale. Ogni volta che ti esibirai, inserisci i tuoi brani inediti nei borderò, cantali e falli ascoltare. E’ utilissimo come punto di partenza per farti ascoltare. Cosa? Non hai ancora una canzone tua?
Ti aiuto io anche in questo, c’è un’etichetta musicale che si occupa di scrivere, produrre e distribuire il tuo brano ad un costo davvero basso rispetto alla media. Ti parlo di Zeno Music che, in questo articolo, ti spiega quanto costa mediamente avere una tua canzone e quanto invece pagherai con loro.