Ci troviamo purtroppo a vivere un anno non facile dal punto di vista lavorativo: in seguito alle misure di contenimento da Coronavirus, con conseguente lockdown, molte aziende nonostante abbiano anche incrementato l’attività produttiva, sono in forte perdita.
Tra i vari settori lavorativi, il futuro non è per nulla roseo per quanto riguarda il settore automobilistico: è stato stimato che nel 2021 ci potrebbero essere addirittura 100mila posti di lavoro in meno.
Queste sono le previsioni riportate da protagonistinews.it, e compiute dalla European Association of Automotive Supplies inerente il settore auto, che sta tentando sempre più di incentivare la produzione di modelli elettrici.
Gli studi effettuati
Come affermato, le analisi condotte e i relativi dati risultati non sono per nulla incoraggiati: si parla di una perdita di posti di lavoro di circa 100mila dipendenti dei quali solo 49.500 andranno ad interessare l’ambito inerente la produzione per componenti per auto.
Come affermato dallo stesso presidente dell’organizzazione, Sigrid de Vries, questi numeri allarmanti non sono altro che la testimonianza di come la crisi dovuta al Coronavirus, vada ad accelerare un cambio per quanto riguarda il settore delle auto, sottoponendo a una pressione maggiore gli esponenti politici i quali hanno il compito di trovare il corretto approccio per gestire la trasformazione digitale e verde che ormai ha preso ampiamente piede.
Ovviamente, de Vries ha sottolineato che, questa perdita di forza lavoro nell’ambito del settore automobilistico va a sommarsi con la riduzione di investimenti nel campo dello sviluppo e della ricerca, a casa della pandemia, e che condurrà ad uno sviluppo negativo circa la sua politica per quanto riguarda le nuove sfide digitali ed ambientali.
Si tratta di un problema alquanto serio in quanto il ruolo rivestito in qualità di guida globale nel mondo delle auto, dipende proprio dall’eccellenza produttiva e da tecnologie innovative.
Da un lato è indubbio che la pandemia ha causato un brusco calo nell’acquisto di auto, dall’altro l’avvento di modelli elettrici e quindi i relativi studi per perfezionarlo hanno assunto un certo peso.
Non a caso, gli stessi investitori onde evitare possibili sanzioni, hanno il dovere di aumentare la produzione di modelli elettrici nel rispetto delle norme UE inerenti il limite massimo di emissioni Co2.
L’importanza degli investimenti per la produzione di modelli elettrici
C’è da sottolineare che ad oggi, circa il 30% del valore di un’auto riguarda proprio il sistema di propulsione, per cui diventa di fondamentale importanza, nonché prioritario essere in grado di gestire il passaggio a modelli di auto elettrici con responsabilità, dal momento che la maggior parte del fatturato, dell’occupazione dell’innovazione in tutta Europa interessa proprio la produzione dei motori.
Anche se quello delle auto ibride risulta essere un mercato in continua crescita, parliamo di valori bassi rispetto a quello che è il totale della produzione.
D’altro canto, si tratta di cambiamenti che non possono più essere rimandati: il punto focale non è più ipotetico, ma concreto e che riguarda il come riuscire a raggiungere gli obiettivi inerenti la salvaguardia ambientale, garantendo occupazione, innovazione e aumento della produzione in tutta Europa.
La sfida che l’industria automobilistica dovrà affrontare sostenuta dalla società riguarda la fase di passaggio verso un nuovo tipo di mobilità sostenibile, sicura ed intelligente in modo inclusivo e realistico.